Convegno nell'Aula Giulio Cesare in Campidoglio.
L'Aula Giulio Cesare in Campidoglio ospiterà giovedì 23 marzo dalle ore 16 il convegno "Romee. L'Europa in Cammino", promosso dalla Presidenza dell'Assemblea Capitolina al fine di acquisire alla città di Roma una maggiore consapevolezza e un maggiore protagonismo circa la propria importanza quale meta principale del camminatore sulle Vie Romee.
Le vie Romee sono gli antichi percorsi che i pellegrini fin dal medioevo intraprendevano per raggiungere Roma per rendere omaggio alla tomba di San Pietro, una delle principali mete, con Gerusalemme e Santiago de Compostela, della Cristianità occidentale. La Romea principale per i pellegrini provenienti da Occidente era la Via Romea Francigena, che raggiungeva la capitale da Canterbury transitando per la Francia. Dalla Germania, passando per l'Austria, giungeva a Roma la Via Romea Germanica; dal Mar Baltico, attraversando Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca e Austria, giungeva a Roma la Via Romea Strata. Dalla capitale della cristianità occidentale molti proseguivano il cammino verso sud-est diretti ai punti d’imbarco pugliesi verso il Santo Sepolcro di Cristo in Terra Santa. A Roma giungevano e/o transitavano altre vie, tra cui la Via di Francesco (da Verna, per Assisi), il Cammino di San Tommaso (per Ortona), la Via Micaelica (da Mont Saint Michel in Normandia per Monte Sant’Angelo sul Gargano), ecc.
Recentemente, con l’affermarsi di una modalità di viaggio “slow” e di una maggiore consapevolezza ecologica, sostenibile e solidale, questi Cammini, soprattutto la Via Francigena, sono tornati a essere percorsi assiduamente da chi desidera vivere l'esperienza del pellegrino, tra storia, natura, gastronomia e cultura.
Utilizzata fin dall’Alto Medioevo, la via Francigena assunse tale denominazione durante il regno dei Franchi, territorio che la ospitava quasi totalmente. Ricostruire esattamente l’itinerario antico della via Francigena non è semplice. Tra le fonti che descrivono il lungo viaggio, il documento di riferimento è il diario redatto nel 990 dall’arcivescovo di Canterbury Sigerico durante il suo ritorno in Inghilterra da Roma dove si era recato per ricevere da papa Giovanni XV il pallio, l’abito ecclesiastico simbolo del potere che la chiesa delegava agli alti prelati. Elenca dettagliatamente tutte le tappe percorse, fornendo così la traccia dell’itinerario attuale. Un altro documento prezioso è il diario dell’abate del monastero di Thingor, Nikulas di Munkathvera, che tra il 1151 e il 1154, dalla lontana Islanda, intraprese il lungo viaggio che lo condusse dapprima a Roma e poi in Terra Santa; descrisse meticolosamente le tappe, i tempi di percorrenza, le notizie relative ai luoghi visitati. Nel 1191 fu la volta del re di Francia Filippo II Augusto di ritorno dalla terza crociata e nel 1254 di Eudes Rigaud, arcivescovo di Ruen. Oggi la via Francigena si presenta come un percorso di 1800 km che, da Canterbury a Roma, passa per quattro Paesi (Regno Unito, Francia, Svizzera e Italia). In Italia l’antica via attraversa sette regioni (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Lazio) e 140 Comuni, per un totale di 45 tappe e circa 1000 km. Tale percorso prende il nome di Via Francigena del Nord.
Dalla capitale della cristianità occidentale, molti proseguivano il cammino verso sud-est, diretti in Terra Santa. Il percorso è stato dunque recentemente esteso per altri 900 Km da Roma a Santa Maria di Leuca (LE), sulla base di un viaggio compiuto e descritto in dettaglio da un pellegrino anonimo da Bordeaux a Gerusalemme nel 333 d.C. e ritorno l’anno seguente. Attualmente l’itinerario parte da Roma, giunge fino alle coste pugliesi attraversando cinque regioni (Lazio, Molise, Basilicata, Campania e Puglia) e 150 comuni. Tale percorso prende il nome di Via Francigena del Sud.
La via Francigena attraversa dunque la città di Roma da nord a sud, dal Parco di Veio a Piazza San Pietro (con alcune varianti lungo il percorso) e da Piazza San Pietro ai confini sud della Capitale, o attraverso la direttrice Appia Antica o attraverso quella Prenestina.
Chi decide di percorrere la Via Francigena potrà munirsi di un documento chiamato La Credenziale, un “passaporto del pellegrino” che permette di beneficiare delle agevolazioni previste dalle strutture di accoglienza presenti lungo il percorso scelto. Nel corso del suo cammino il pellegrino potrà far timbrare La Credenziale presso gli uffici turistici, le parrocchie, le strutture ricettive e di ristoro.
Il Testimonium è invece un documento che certifica il pellegrinaggio a Roma ed equivale alla Compostela che si riceve al termine del Cammino di Santiago. La certificazione viene rilasciata ai pellegrini che presentano La Credenziale timbrata e hanno percorso a piedi almeno gli ultimi 100 chilometri.
La Via Romea Germanica percorre quasi 2.200 chilometri da Stade a Roma, e attraversa 3 Paesi, in 94 tappe: 45 in Germania, 3 in Austria e 46 in Italia. Fa parte dei grandi cammini d’Europa che portano a Roma. Nata per congiungere la Germania alla città eterna, la Via Romea Germanica ripercorre il viaggio affrontato dall’Abate Alberto di Stade nel 1236 verso Roma e minuziosamente trascritto nel suo diario di Viaggio.
La Romea Strata era una rotta percorsa dai pellegrini che partendo dall’Europa centro orientale affrontavano il cammino verso Roma: dal Mar Baltico attraversavano Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca e Austria fino a valicare le Alpi ed entravano nel Nord Est d’Italia attraverso il Tarvisio. La Romea Strata nasceva da fasci di vie commerciali e di comunicazione che poi sono state adottate come percorsi di fede: 82 tappe che si snodano lungo 7 regioni italiane per la bellezza di 1400 km.
Il percorso nella Città di Roma tanto della Via Romea Germanica che della Via Romea Strata coincide con quello della Via Romea Francigena Nord.
Nonostante Roma sia la meta principale, o comunque tappa fondamentale di transito del pellegrino sulla Francigena e sulle altre vie, ci sembra non avere ancora acquisito la giusta consapevolezza e il giusto protagonismo per porre in essere strategie efficaci, attrattive e valorizzative delle proprie enormi potenzialità. Da questa considerazione la necessità di realizzare un convegno che vuole essere un primo importante step per mettere insieme alcuni dei principali attori e porre degli obiettivi a breve e medio raggio che permettano appunto di acquisire una maggiore consapevolezza e un maggiore protagonismo da parte della Città di Roma, nonché dei municipi attraversati dai percorsi, circa la propria importanza quale meta principale del camminatore sulle Vie Romee.
Si vuole promuovere il Cammino quale stile di vita salutare, quale opportunità di crescita e di sviluppo personale, di socializzazione, di attenzione verso se stessi e verso i compagni di viaggio, di rispetto per i territori che si attraversano, per le genti che li abitano e per le loro tradizioni, nonché quale esempio di turismo sostenibile e di “buona pratica” per il raggiungimento degli obiettivi nell’Agenda 2030; e recuperare i valori etici e spirituali del Cammino e del Camminare, anche in preparazione dell'anno giubilare 2025.
Si vogliono proporre soluzioni alle criticità circa l'accesso dei percorsi alla Città, la segnaletica, la manutenzione dei percorsi e la loro fruibilità, l'attraversamento dei terreni di proprietà privata. Si vuole inoltre ipotizzare un lavoro di mappatura e di sviluppo di tutto il sistema di accoglienza, ospitalità, ristorazione, servizi e dunque la progettazione di un sistema di promozione nazionale ed internazionale, attraverso strumenti di comunicazione idonei che tengano conto dei nuovi media e delle modalità di narrazione ad essi inerenti, per rendere Roma meta sempre più ambita da coloro che vogliono mettersi in cammino. Si vuole infine promuovere la permanenza a Roma per più giorni dei camminatori che vi giungono, anche attraverso la messa a sistema degli itinerari alla scoperta dei beni archeologici, storici, artistici, paesaggistici, ecc. E, se si riterrà utile per raggiungere tali obiettivi, creare a breve un Osservatorio (che ancora non esiste) in grado di misurare in senso quantitativo e qualitativo il numero complessivo dei camminatori che arriva a Roma e il numero delle credenziali rilasciate (come invece avviene a Santiago de Compostela); e dunque in grado di elaborare degli indicatori di risultato che permettano di verificare periodicamente le strategie poste in essere.
A riflettere in merito a tali argomenti, con la Presidente dell'Assemblea Capitolina Svetlana Celli, ci saranno l'Assessore alla Cultura Miguel Gotor e l'Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda Alessandro Onorato per Roma Capitale; inoltre Francesco Rutelli, autore del libro "Roma, Camminando" e Coordinatore del Gruppo Antiche Vie Culturali e Religiose (Pontificio Consiglio Cultura); e poi i rappresentanti delle tre principali vie Romee, ovvero Massimo Tedeschi e Silvio Marino, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'Associazione Europea Vie Francigene, Mirko Pacioni, consigliere del direttivo dell'Associazione Italiana Via Romea Germanica, e Aleksandra Grbic, coordinatrice di progetto dell'Associazione Europea Romea Strata; infine Vincenzo Luciani, autore del libro "La mia Roma a piedi", giornalista e direttore di Abitare a Roma.
Chi scrive avrà il piacere di introdurre e coordinare gli interventi.
G. Arientoli
Immagine di testa: dal web.